René Barjavel e il Cinema totale. Saggio sulle forme future del cinema

Cinema totale. Saggio sulle forme future del cinema di René Barjavel, edito da Editori riuniti

Conoscevo già questo testo e la cosa più sorprendente è la capacità visionaria di questo autore che è riuscito fortunosamente a pubblicare il volume nel 1944 durante l’occupazione nazista. Il perseguimento del sogno mai realizzato dei primi pionieri del cinematografo e dei teorici dell’opera d’arte totale anima la passione di Barjavel.
Nella prospettiva del cinema totale la questione dell’insegnamento del cinema nel curriculo delle scuole di base non può che inserirsi come nodo fondante. In una società che si nutre di cinema anche i governi, sostiene l’autore, dovrebbero preoccuparsi di organizzare professionalmente e istituzionalizzare l’insegnamento del cinema. Ne va dello spirito della nazione. Se milioni di persone ogni sera si alimentano di cinema allora sarà il caso di permettere loro una sana alimentazione ed evitare che si ingozzi di “cinepanettoni”. La forza, che è un limite allo stesso tempo, di questa riflessione è il fatto di considerare il cinema come esperienza totalizzante dell’esistenza umana. 
La questione dell’insegnamento del cinema è più che mai attuale e forse oggi più di ieri ci sarebbero le condizioni sociali e tecnologiche per renderla concreta. E’ senz’altro vero che una maggiore sensibilità per la cultura cinematografica accrescerebbe il livello culturale medio di una nazione. 
Il cinema nella scuola non è del tutto assente, molti manuali, sia di storia che di educazione letteraria, affrontano tematicamente o storicamente opere d’autore a compendio di un’epoca o di percorsi tematici. I problemi affrontati nel commento precedente sono reali e comprensibili. Per quello che mi consta sono molti i colleghi che sia in percorsi curriculari che extraxurriculari adoperano il cinema per arricchire o approfondire questioni disciplinari. Istituzionalizzare una materia “cinema”? perchè no? E’ un’idea che si dovrebbe integrare all’interno di un sistema di formazione moderno capace di dialogare e co-evolvere con la cosiddetta società della conoscenza . Una materia del genere esiste in pochissimi indirizzi e perlopiù è camuffata con denominazioni tipo “linguaggi visivi” e cose simili e non so se resisterà al Liceo artistico multimediale con la famigerata “tagliata” gelmini. Tutto è come al solito lasciato all’iniziativa del docente e quasi sempre senza risorse disponibili. Barjavel ha lanciato, più di 60 anni fa, un sasso nello stagno. I cerchi concentrici che si sono formati allora possano fermarsi solo quando il cinema avrà trovato il suo posto nel curriculo formativo del cittadino del ventunesimo secolo.