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Il cinema ne “Il libro delle illusioni” di Paul Auster

Una sorta di epifania postuma, la scoperta o meglio la ri-scoperta del cinema da parte del narratore protagonista ne Il libro delle illusioni di Paul Auster. Una rivelazione che ri-conosce con maggiore consapevolezza l’universalità del linguaggio del cinema muto; accorgersi dunque che la fruizione delle opere del cinema pre-sonoro comportasse una maggiore cooperazione dello spettatore di quanto non accada con il cinema sonoro. Questa consapevolezza giunge sull’onda emotiva di un grande dolore, di una perdita difficile da elaborare e tuttavia il narratore sembrerebbe scorgere nel cinema una capacità terapeutica che gli consentirà di ri-nascere, ri-costruire la propria esistenza.E’ incoraggiante accorgersi che in qualsiasi momento della propria vita, il cinema che abbiamo sempre guardato, amato, giudicato, può divenire oggetto di interesse scientifico.

il destino nel nome

Mira Nair è la regista di questo piacevole e semplice film tratto dal romanzo  di Jumpa Lahiri. Storia di una famiglia indiana trapiantata negli Usa e sul destino del loro primogenito che ha un curioso nickname Gogol. Belle immagini sull’india e temi su tradizione e integrazione della comunità indiana.

Elizabeth the golden age recensione film

Elizabeth the golden age

Il fascino della regina vergine ha talmente esaltato il regista Shekhar Kapur che dopo il primo Elizabeth ha diretto questo sequel. Anche questo, curatissimo nelle ambientazioni e nei costumi, è centrato sulla protagonista della storia inglese del XVI secolo. Interpretata per la seconda volta dalla splendida e bravissima Cate Blanchett, la narrazione si focalizza sul conflitto europeo che vide i protestanti combattere contro i cattolici per l’affermazione della propria autonomia dalla Chiesa di Roma. La regina d’Inghilterra deve difendersi dalle mire egemoniche della cattolicissima Spagna di Filippo II che ha allestito l’Invincibile armada, la più grande flotta navale fino allora concepita, per compiere il disegno divino cioè l’annientamento dei “bastardi” protestanti.

La storia raccontata dal film mette inoltre in rilievo la complessa personalità della regina e i suoi conflitti interiori sempre oscillanti tra gli aspetti più intimi della fragilità umana e la superiore ragion di stato. La devozione e l’amore del pirata Sir Walter Raleigh la conforteranno e l’orienteranno alla difesa del ruolo che il destino le ha preservato.

Splendide immagini e ottima recitazione fanno di questo film un’occasione da non mancare.