Archivi tag: massarenti

Armando Massarenti, Stramaledettamente logico

L’originale lettura che Armando Massarenti, in Stramaledettamene logico, edito da Laterza, ci offre sul nesso cinema-filosofia rinvia alla facoltà dell’esercizio immaginativo che in comune coltivano registi e filosofi. Lo dimostrerebbe le dichiarazioni di poetica di Eizenstejn e le costruzioni delle scene mentali di Ignazio da Loyola.

La produzione di immagini e la ricerca analitica sui significati dello sguardo, in una ciclicità ricorsiva in cui non è possibile individuare ciò che precede e ciò che consegue, originano sapere. Certo un sapere teorico. Un sapere generato dalle visioni delle immagini del cinema che agisce dalla superficie al profondo della psiche, che orienta e ri-guarda le mappe interiori dei significanti, che ci fa conoscere e ri-conoscere l’uomo nella sua complessità. Nel 1967 Arnheim scrisse ne Il pensiero visivo “pensare esige immagini” e “le immagini contengono pensiero.” Sergei Ejzenstein attraverso il suo “montaggio delle attrazioni” si proponeva di arrivare al “concetto tradotto in immagine”, operazione che gli fece sperare di riuscire a portare sullo schermo addirittura Il Capitale di Karl Marx. C’è nel concetto stesso un rapporto con l’immagine, e nell’immagine un rapporto con il concetto. Anche Deleuze aveva definito certi registi assimilabili ai pensatori. Massarenti aggiunge che il cinema, sia nella fase della creazione che in quella di ricezione, potrebbe essere considerato come esercizio spirituale. Il filosofo come il regista e dunque lo spettatore dotati dell’occhio di Dio.

Giuseppe Puntarello (©)