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Trilli diabolici e nature morte

Un mio articolo dal titolo La bella morte tra canto d’opera e ballata in questo volume di Aras edizioni

Cos’è una “natura morta”, se non una scena del crimine? E cos’è il Requiem di Mozart, se non l’indizio sonoro di un omicidio? La musica e le beaux arts da sempre si intrecciano con il delitto: se in campo letterario abbiamo On Murder Considered as One of the Fine Arts di De Quincey e e Simple Art of Murder di Chandler, nella pittura non si contano fin dall’antichità le Crocifissioni, flagellazioni e scene di omicidi, sequestri, stupri e guerre; la musica, poi, abbonda di murder songs e contro-melodie sataniche, dalla sonata per violino in sol minore “Il Trillo del diavolo” alle note dei Diabolus in musica. Insomma: l’arte, la musica e il noir dialogano spesso e volentieri, scambiandosi energie e sollecitazioni reciproche che creano una fitta rete di rimandi a livello psicologico, sociale e culturale. Contributi di: Maurizio Ascari, Michele Bartolucci, Luigi Maria Bianchini, Daniela Bombara, Enrico Gamba, Stefano Guerra, Vera Mazzotta, Giuseppe Puntarello, Davide Riboli, Marco Rocchi, Gino Scatasta, Giulio Segato.