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Transmedial Noir. Incroci di generi, nazioni, media

Appena pubblicato e già disponibile online e nelle librerie l’ultimo saggio che ho pubblicato nella Collana Urbinoir studi di ARAS Edizioni di Fano dal titolo Reperti transmediali dall’opera di Alfred Hitchcock che si trova nel volume Transmedial noir a cura di Alessandra Calanchi, Tiziano Mancini e Roberto Salvucci.

Si è spesso discusso sul fatto che il noir sia un genere, uno stile, perfino un registro linguistico. Una cosa, in ogni caso, è certa: si tratta di un fenomeno transmediale che attraversa lo spazio e il tempo, riproponendosi in diversi contesti e sotto nuove forme pur senza abdicare alle sue caratteristiche di base. Il volume esplora questa contaminazione grazie alla curiosità di studiosi e appassionati di noir che hanno approfondito la rete di rimandi, citazioni, cross-over, riscritture che è una caratteristica palese dei generi poliziesco, crime e noir.

Un insieme letterario e cinematografico capace di trasformismi, ibridazioni e adattamenti pur nel mantenimento di un’identità riconoscibile e definita. Come nella migliore tradizione della collana Urbinoir Studi si incontreranno in queste pagine argomenti molto diversi: dalla triplice identità di Salvatore Lombino – alias Ed McBain alias Evan Hunter – alla figura del P.I. per eccellenza Philip Marlowe; da Alfred Hitchcock, quale grande protagonista della cultura partecipativa, al fumetto Julia. Le avventure di una criminologa fino alla storia della transmedialità con un focus su Marvel Noir.

Per leggere un Anteprima con Indice e premesse

Uno studio su Billy Wilder in Noir come l’inchiostro

La cronaca nera è la transustanziazione del noir. L’inchiostro è il suo sangue, che si scioglie e si solidifica sulle pagine con diversa destinazione. I fatti si disseccano sui quotidiani e, quando lo meritano, ritornano a farsi liquidi sulle pagine dei libri. E il/la giornalista si sposta da una dimensione all’altra, accompagnato/a da un pubblico che via via sperimenta l’orrore, il disgusto, la fascinazione, muovendosi sul terreno accidentato delle tragedie individuali e collettive che richiedono sempre un rapporto particolare con i destinatari e soprattutto il pieno rispetto delle vittime. Se il giornalismo d’inchiesta vanta una lunga e robusta tradizione nel mondo anglosassone e americano, anche in Italia abbiamo avuto periodi in cui la cronaca nera ha dimostrato eccellenti qualità letterarie, quando addirittura non si è fatta Letteratura vera e propria.

In questo volume pubblicato da ARAS Edizioni di Fano presente anche un mio saggio su Billy Wilder dal titolo:

BUONA NUOVA NESSUNA NUOVA:
IL REPORTER BILLY WILDER E IL CINEMA

per leggere l’indice e la prefazione del volume, cliccare sul PDF seguente